I sintomi del disturbo d’ansia generalizzato
Jonathan, insegnante di un istituto tecnico, viene descritto da tutti come una persona equilibrata, razionale e precisa. Separato, ha un buon rapporto con i figli e con l’ex moglie e vive la sua vita tra lavoro e interessi personali.
Ha una cerchia di amici con cui condivide diversi hobby, va in piscina e ama fare lunghe passeggiate con il proprio cane. La sua attenzione ai dettagli gli ha permesso di diventare un professore stimato e punto di riferimento per i colleghi. Ha cresciuto i suoi figli trasmettendogli un forte senso del dovere e dei principi saldi su cui basare le loro vite. In seguito alla separazione, Jonathan ha vissuto un momento di sconforto, da cui si è ripreso dopo alcuni mesi grazie al supporto di amici e delle sorelle.
Ultimamente si rende conto che in alcuni giorni si ferma a riflettere su alcune scelte della sua vita, chiedendosi se sono state scelte ponderate o se avrebbe potuto agire diversamente. Pensa all’educazione dei suoi figli, alla separazione, alle scelte professionali e i dubbi si fanno sempre più pressanti. Giorno dopo giorno, ogni scelta che gli si pone davanti diventa sempre più difficile e anche quando prende una decisione non riesce a fare a meno di rivalutare le alternative possibili.
Il compito più semplice diventa estremamente impegnativo, perché comporta la valutazione complessa di ogni possibilità di risoluzione. Questo soffermarsi sulle differenti alternative fa nascere in lui sentimenti di agitazione e stati di tensione che sembrano non placarsi mai. A nulla valgono le rassicurazioni delle persone a lui vicine, che lo vedono sempre preoccupato e insoddisfatto.
Il rimuginio
Jonathan si chiede se sia giusto continuare a andare a nuotare o sarebbe più opportuno investire in qualcos’altro, si interroga su come programmare le lezioni senza rischiare di annoiare la classe, riflette sulla possibilità di comprare una macchina o soddisfare il desiderio di avere una moto. Questo atteggiamento dopo qualche mese diventa sempre più costante e arriva letteralmente a immobilizzarlo, rendendolo incapace di agire perché tormentato da dubbi irrisolvibili. Diventa teso, nervoso e irritabile con i propri cari, che non riescono a capire cosa sta succedendo.
Rivolgendosi a un professionista, Jonathan si rende conto di aver sviluppato un Disturbo d’Ansia Generalizzato, che comporta preoccupazioni persistenti e costanti in diversi campi della propria vita e viene mantenuto da uno stile di pensiero ripetitivo e negativo rivolto agli eventi futuri. Il continuo riflettere sulle possibilità alternative e i dubbi sulle azioni compiute rinforzano i sentimenti di ansia, agitazione e irritabilità.
La Terapia Cognitivo Comportamentale
Sebbene a chi soffre di Disturbo d’Ansia Generalizzato sembri impossibile adottare uno stile di pensiero differente, un’attenta analisi dei propri pensieri e del proprio funzionamento porta alla luce quali siano gli schemi mentali disfunzionali da discutere in terapia. I compiti a casa consistono in esercizi che aiutano a non essere governati dai propri pensieri negativi, prendendo la giusta distanza da essi, e mettono in pratica gli argomenti esposti dal terapeuta durante le sedute.
Guarire dal Disturbo d’Ansia Generalizzato è possibile e la Terapia Cognitivo Comportamentale ha mostrato la sua efficacia nel lungo termine. Per maggiori informazioni contatta il nostro centro di psicologia con sede a Modena al numero di telefono 389 09 69 657 o scrivici una email per ottenere maggiori informazioni da uno psicologo del nostro staff a info@modenapsicologica.it