Com’è un primo colloquio con uno psicoterapeuta di PsicoLogica? 

I professionisti del Centro PsicoLogica sono psicoterapeuti a orientamento cognitivo-comportamentale. Uno degli aspetti principali dell’approccio cognitivo-comportamentale è quello di mettere in luce la complessa relazione tra eventi, pensieri, emozioni e comportamenti. In particolare, la psicoterapia guida i pazienti nella comprensione del ruolo svolto dai pensieri, che influenzano i comportamenti e la qualità delle nostre esperienze emotive. La comprensione della sofferenza emotiva si basa su questi presupposti teorici, a partire dal primo colloquio.

Il primo colloquio è un momento di conoscenza reciproca tra terapeuta e paziente.  Spesso le persone sono preoccupate di ciò che accadrà durante il primo colloquio, poiché esistono falsi miti legati alla figura dello psicoterapeuta. Lo psicoterapeuta non cerca significati oscuri nella mente dei pazienti e non li costringe a parlare di ricordi dolorosi della loro infanzia. Il suo compito principale è quello di capire insieme al paziente i motivi della sua sofferenza e trovare delle strategie utili per il raggiungimento di una qualità di vita più soddisfacente.

primo colloquio di psicoterapiaPerché richiedere un colloquio?

I motivi che spingono le persone a richiedere un primo colloquio con uno psicoterapeuta sono diversi. La richiesta può riguardare un sintomo specifico, come problemi di ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, problemi di dipendenza da sostanze, depressione. A volte le persone sentono l’esigenza di rivolgersi a uno specialista dopo che si è verificato un evento di vita particolare, come una separazione, un lutto, un cambio di lavoro inaspettato o la nascita di un figlio.

Nel primo colloquio lo psicoterapeuta raccoglie informazioni attraverso domande esplorative, che gli permettono di capire come la persona ha vissuto fino a quel momento e che strategie ha utilizzato per gestire la sua sofferenza emotiva.

Il momento di restituzione

L’incontro si conclude con una prima “restituzione”, durante la quale lo psicoterapeuta fornisce al paziente una lettura della sua sofferenza in un’ottica cognitivo-comportamentale. Infatti, durante la restituzione lo psicoterapeuta mostra al paziente i suoi schemi di comportamento, ovvero i suoi modi abituali di agire e di reagire agli aventi, che talvolta possono averlo messo in difficoltà nel gestire le situazioni quotidiane, e che forse non gli hanno permesso di gestire la problematica riportata in modo costruttivo, procurandogli malessere e sofferenza. Quando gli schemi diventano troppo rigidi, cioè quando non siamo in grado di scegliere pensieri o comportamenti alternativi, può infatti svilupparsi sofferenza in termini di risposte emotive negative, come rabbia, colpa, disprezzo, ansia o depressione. In quest’ottica viene quindi attribuito un ruolo non tanto all’evento in sé, seppur abbia avuto un impatto significativo nella vita del paziente, quanto al significato che egli ha attribuito all’evento, alla luce della sua storia e delle sue caratteristiche di personalità.

Al termine del primo colloquio, lo psicoterapeuta può consigliare al paziente di seguire una psicoterapia, motivando l’utilità del trattamento rispetto alla sua problematica. Inoltre, propone al paziente degli obiettivi perseguibili durante la psicoterapia.

Prima di iniziare gli incontri della psicoterapia vera e propria, il terapeuta si può rivolgere a un consulente esperto per effettuare una valutazione psicodiagnostica, che consiste nella somministrazione di test psicologici che aiutano a fornire dati utili alla comprensione della personalità e del funzionamento della mente della persona.

Infine, in alcuni casi il terapeuta può ritenere utile suggerire al paziente il nome di un collega, se la problematica trattata è molto specifica e necessita di un terapeuta con una formazione specifica in quell’ambito. Anche gli psicoterapeuti infatti, come i medici, possono decidere di specializzarsi su un determinato settore del campo clinico, ad esempio sui problemi di coppia, sul lutto, sullo stress lavoro-correlato. Suggerire un invio a un collega specializzato serve a fornire il miglior servizio possibile al paziente. La sofferenza psicologica è vasta e non tutti i terapeuti sono pronti a fornire una terapia efficace per ogni forma di disagio.

Per quanti fossero interessati ad approfondire le tematiche relative alla psicoterapia cognitivo-comportamentale nella città di Modena possono entrare in contatto con il centro di Psicologia nella nostra pagina dei contatti oppure chiamarci direttamente al numero di telefono  389 09 69 657 o via email: info@modenapsicologica.it